Sarà perché mi identifico parecchio con l’autore, ma questo è il libro di golf più bello che abbia letto quest’anno – e io ne leggo uno a settimana.
È la storia, narrata in prima persona, del tentativo di un golfista non professionista, con un handicap intorno al 10, di entrare nella mitica Q-school. Trecento e passa pagine di emozioni, patimenti, errori, miglioramenti, delusioni e speranze.
Il risultato finale è – credo – abbastanza scontato; ma non è nel risultato il punto di forza di questo romanzo. Lo snodo del libro è infatti nei progressi che l’autore fa rispetto al suo swing, nei maestri che incontra, nei pensieri che lo accompagnano: nel suo viaggio alla ricerca del suo personalissimo Santo Graal.
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[…] molto simile a Paper Tiger, di cui avevo parlato qui. Anche il risultato finale è, ahimè, il medesimo: Newport riesce sì ad arrivare alla Q School, […]
[…] questo bel libro, ideale complemento di Paper Tiger di cui avevo parlato qui. Sono le storie dei partecipanti alla famigerata Q School, competizione che permette ai più abili […]