Tales from Q School


Segnalo questo bel libro, ideale complemento di Paper Tiger di cui avevo parlato qui. Sono le storie dei partecipanti alla famigerata Q School, competizione che permette ai più abili (e fortunati) l’entrata nel PGA Tour dalla porta principale; oppure garantisce un posto nel Nationwide Tour, oppure qualche spot qui e là in questi due circuiti; oppure nulla.

Racconti drammatici, come la storia di Peter Tomasulo, che – in pieno controllo della situazione, 12 sotto il par – almeno uno, o forse anche due colpi all’interno del taglio – nella sesta e ultima giornata della quarta e ultima fase della Q School, il Final Stage, trova il suo secondo colpo al par 5 della 10, un lay up in centro fairway, sopra una zolla di un divot che qualcuno prima di lui non aveva rimesso a posto. Non sa che fare, e un possibile birdie o, alla peggio, un facile par diventa un imperdonabile bogey. Ovviamente questo fatto lo scuote, gli riempie la testa di dubbi; e ciò, combinato al fatto che al tee successivo al suo gruppo tocca aspettare parecchio (ci si gioca una stagione intera, qui si marcano anche i putt da 20 centimetri), porta ad un altro bogey. Seguono cinque par, e alla 17 – la centosettesima buca del torneo – decide di rischiare – ora o mai più –, non essendo sicuro che il –10 gli garantisca la carta. Risultato: doppio bogey, e la certezza di essere fuori.

O racconti luminosi, come quello che riguarda Bill Haas – figlio di Jay, e per questo con molta pressione addosso – che, mentre il papà già si preparava il discorso da fare ai giornalisti per spiegare a loro e a se stesso come mai suo figlio non era riuscito nell’impresa che tutti si attendevano da lui, finisce con birdie birdie e acquisisce così la carta per il PGA Tour.

È uno spaccato veritiero su un mondo che non è spesso molto visibile. Noi guardiamo i campioni in televisione, per i quali perdere un torneo è certamente motivo di delusione, ma non un dramma. Epperò questo golf minore, crudo e drammatico, è ugualmente – o forse più – emozionante.

Commenti

Caddy for Life ha detto:

[…] per quanto triste. L’autore, John Feinstein, è un mago nel raccontare storie di golf (qui avevo recensito un altro suo magnifico libro, Tales from Q […]

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