Eagle!

A novembre annunciai un progetto che avevo in corso: scrivere un ebook destinato ai golfisti che desiderano seriamente migliorare il proprio gioco.

Ora quel progetto è completo. L’ebook è qui, scaricabile gratuitamente. Senza bisogno di password, di lasciare la propria mail eccetera.

Sono le mie opinioni sulla pratica, nella convinzione che quel che so possa servire anche ad altri. Se piacerà si diffonderà, altrimenti rimarrà lì e andrà bene lo stesso.

Commenti

Beppe Marrone ha detto:

Ciao Gianni, ho letto con piacere il tuo progetto Eagle e lo ritengo interessante.
Una considerazione mia personale sull’allenamento in campo pratica è che spesso la gran parte dei giocatori si preoccupa di tirare più palline possibile.
L’obiettivo di ogni giocatore invece dovrebbe essere quello di tirarne meno migliorando la qualità dell’esecuzione. Evitare invece decine di colpi a raffica senza neanche verificare qual’è il nostro target, se il nostro address è corretto, senza controllare il grip e altri errori ancora. Quasi mai si vede un “praticante” che dopo un paio di colpi si ferma e va a riguardare la linea di tiro.
Tutte queste “routines” sono poi quelle che dovrebbero riproporsi in campo dove hai solo un colpo a disposizione ed il bersaglio è li in green che ti aspetta.
Quanto esposto, secondo il mio punto di vista, costruisce anche mentalmente il giocatore, qualunque sia il suo handicap, per il giro in campo.
Pertanto, la ricerca della qualità e della routine sono elementi fondamentali in questo gioco, quindi per tutti coloro che hanno poco tempo per praticare occorre dedicarsi anche alla preparazione del colpo e non solo alla mera esecuzione. Sembrerà strano ma sicuramente porterà risultati migliori.
Grazie per lo spazio ed in bocca al lupo per il tuo handicap, prima o poi ti avvicinerò….
Beppe

giannidavico ha detto:

Grazie per l’ottimo commento Beppe. Sono assolutamente d’accordo con quello che dici: la pratica senza pensiero non serve a nulla, vuol dire solo tirare palline, non aumenta certamente la nostra abilità.

Più di una pallina al minuto, in media, è troppo (Leadbetter ad asempio suggerisce di non superare le 40 in un’ora). Io ci sono arrivato dopo anni di prove ed errori, ma ora so perfettamente – me ne rendo conto – che la pratica intervallata da tanto pensiero è quella che dà più frutti. Senza alcun dubbio, ma non solo: contribuisce anche ad aumentare la sicurezza nel proprio swing.

Quanto al mio handicap: è in pericolosa risalità, ma è anche un momento di trasformazione e quindi non sono per nulla preoccupato. E ti aspetto! 🙂

carlo biglieri ha detto:

Sto cercando la versione italiana di five lesson di Ben Hogan- Mi potresti indicare dove posso trovarla?
Grazie ossequi Carlo

giannidavico ha detto:

Non esiste, caro Carlo – tocca leggerlo in inglese! In effetti sarebbe un gran progetto tradurre le “Five Lessons” in italiano, sarebbe ancora super-utile ancora oggi, a 56 anni dalla pubblicazione. Per me sta senza dubbio tra i libri immortali nel campo del golf.

Considera che in inglese usato costa pochi euro. La mia copia l’ho comprata direcente su http://www.awesomebooks.com, ma ad un prezzo simile lo trovi per esempio su http://www.ebay.co.uk/.

Qui c’è in generale un grosso problema: il mercato italiano è troppo piccolo per giustificare un investimento del genere. Ed è un gran peccato; ma di fatto che è seriamente interessato a leggere di golf deve leggere in inglese, tertium non datur.

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