Domenica sono tornato sul “luogo del delitto”, con un risultato discreto: 77 colpi (13 par e 5 bogey) e nuovo handicap 3,7. È stato bello, intenso, interessante – ma non “magico”. Ovvero, ho avuto la sensazione che fosse quasi un lavoro. Il che mi pare una cosa pericolosa.
Allora ho pensato di anticipare ciò che già avevo intenzione di fare: staccarmi, anche complici le vacanze, per qualche settimana dal golf giocato. Non dalle letture, non dal blog e non dall’idea di golf che ho: ma semplicemente togliermi per un po’ dal “circolo vizioso” delle gare, dell’ansia del risultato, di essere costretto (di costringermi, più precisamente) a fare bene.
Ora viene l’estate (si suppone e si spera, almeno), ci sono tante altre attività che attirano la mia attenzione: le lunghe scarpinate (e nel mio rifugio tra i monti e nella mia patria seconda), la corsa, la bici e la canoa. Il tutto senza particolari “doveri”, ma fatto per la pura gioia del farlo.
L’anno scorso mi era successa una cosa simile, ma ora sento questa necessità in maniera più profonda. Ho fatto quel che volevo, ora mi basta e passo oltre.
Ribadisco comunque le parole di un anno fa:
Adesso i tempi chiamano pensieri più leggeri: continuerò a pubblicare qui un articolo tutte le settimane, si capisce, ma in questi mesi estivi in maniera più leggera e meno ossessiva.
Niente paura quindi per questo blog: le mie tirate seguiteranno tutti i venerdì, puntuali come le tasse e la pioggia di questo periodo. Solo sarò più tecnico, più leggero e meno coinvolto. A chi mi legge auguro un mese sereno – e a settembre si ricomincia.
Commenti
Mi prendo una pausa: http://t.co/7D1zylWzj4 [summer time calls for light thoughts] http://t.co/NJJA4xu8TT
[…] che provo in questo periodo rispetto a questa attività che adoro sono le medesime che sentivo uno e due anni fa: ovvero mi rendo conto che ho bisogno di togliere la testa dal dover per forza fare […]