The Dan Plan, a metà del guado

book
Ho parlato per la prima volta di Dan McLaughlin qui. In breve, è un ex fotografo che a trent’anni ha deciso di lasciare la professione per imbarcarsi in un’avventura dal risultato tutt’altro che scontato, ma assolutamente di rilievo e interessante: diventare professionista di golf (in maniera più precisa: prendere parte a una gara del PGA Tour) partendo da zero e con 10mila ore di allenamento specifico.

Ora lui, dopo quattro intensi anni, è giunto alla metà del progetto e ha pubblicato un ebook che raccoglie tutti i post scritti fino a qui. Gli ho fatto qualche domanda: trascrivo a seguire la nostra conversazione.

– What is your current handicap? (I’m asking this because the last date on your site is May 1st.)
[Qual è il tuo handicap attuale? (Te lo chiedo perché l’ultimo aggiornamento sul tuo sito risale al 1° maggio.)]

My current handicap is up to about a 5. I have been working on changing my swing and it has taken a toll on my scoring rounds, but it’s all about the long term.
[Il mio handicap attuale è salito fino a circa 5. Ho apportato dei cambiamenti al mio swing e ciò ha avuto delle conseguenze sui risultati in gara, ma l’obiettivo rimane il lungo termine.]

– Could you spend some words regarding your physical training? And what about your diet?
[Potresti spendere qualche parola per quanto riguarda il tuo allenamento fisico? E per quanto riguarda il tuo regime alimentare?]

I spend more time working on mobility, flexibility and stability than weight training. I still do a good bit of weights, but for the most part it is more about leverage and balance as well as having a stable base and core. The most important muscles for the golf swing are the core muscles in your body so I spend most of my workouts on those as well as the legs. As far as diet goes I don’t eat any processed foods and try to vary my diet as much as possible while making sure I consume plenty of protein and lots of different vegetables. What is also very important is hydration and food consumed during the round. I eat a few bites of something on every hole to keep the glucose levels up and make sure I drink plenty of water throughout the round.
[Dedico più tempo a lavorare sulla mobilità, sulla flessibilità e sulla stabilità che non all’allenamento con i pesi. Faccio ancora un bel po’ di pesi, ma per la maggior parte curo il sistema delle leve e l’equilibrio, oltre all’avere una base e un centro stabili. I muscoli più importanti per lo swing sono quelli centrali: a loro e a quelli delle gambe dedico quindi la maggior parte dei miei allenamenti. Per quanto riguarda l’alimentazione, evito tutti gli alimenti trattati e cerco di variare la mia dieta il più possibile, assicurandomi di consumare tante proteine ​​e una quantità di verdure diverse. Molto importante è anche l’idratazione e il cibo consumato durante un giro di golf. Io mangio qualche boccone di qualcosa ad ogni buca per mantenere i livelli di glucosio, e faccio in maniera di bere molta acqua durante il giro.

– How do you benefit from books?
[In quale maniera ricavi beneficio dai libri?]

There are plenty of great golf books out there. I tend to read more about the mental side of the game and less about golf swing instruction as it’s easy to get confused with the golf swing and I like to have just one source for what to work on. Mental books that I love are the Vision54 series. I also enjoyed reading Zen Golf and Golf is Not a Game of Perfect. All of those are recommended.
[Ci sono tantissimi libri di golf magnifici a nostra disposizione. Tendo a leggere di più a riguardo degli aspetti mentali e meno libri di tecnica, perché è facile confondersi con lo swing e mi piace avere una sola fonte per quello su cui devo lavorare. I libri “mentali” che amo sono quelli della serie Vision54. Ho apprezzato molto anche la lettura di Zen Golf e Golf is Not a Game of Perfect. Li raccomando caldamente.]

dan
– In your book you state: “Your potential in golf is your best 6 holes in a row”. I believe this statement to be true, but can you provide the source for it?
[Nel tuo libro affermi: “Il tuo potenziale nel golf è rappresentato dalle tue sei migliori buche fatte di fila”. Credo che questa affermazione sia vera, ma puoi fornirne la fonte?]

My source for this quote is from personal experience as well as talking with golf professionals and mental gurus. The idea is that if you can play one hole well then you can play two well and then three and so far until you have a great round under your belt. But, a bit more realistic is the ability to put together 6 solid holes and whatever your best 6 holes combine to score is roughly your potential for a great round when everything is executed as you had planned.
[La mia fonte per questa citazione sono sia l’esperienza personale sia le conversazioni con professionisti di golf e guru della mente. L’idea è che se puoi giocare bene una buca, allora puoi giocarne bene due e poi tre e così via, fino a che hai realizzato un gran giro. Ma un po’ più realistica è la capacità di mettere insieme sei solide buche, e qualunque siano le tue sei migliori buche combinate, quello è all’incirca il tuo potenziale per una grande gara in cui tutto va come avevi previsto.]

– I would like you to spend some words regarding the concept of “priming performance”.
[Vorrei che spendessi qualche parola sul concetto di “priming performance”.]

Priming Performance is crucial to good golf. What priming performance means is that you approach each shot with a positive mental state and image for what you are about to execute. It’s about the power of the mind and how positive self talk leads to good results just as thinking “don’t hit it in the water” often leads to a water ball. Priming Performance builds confidence in what you are about to do and is the best first step to every shot that you approach.
[La priming performance è fondamentale per un buon golf. Priming performance significa affrontare ogni colpo con uno stato mentale positivo e con un’immagine chiara di quello che si sta per eseguire. Si tratta del potere della mente e di come un discorso interno positivo porta a buoni risultati, proprio come il pensiero “non mandarla in acqua” spesso porta a spedire una palla in acqua. La priming performance rinforza la fiducia in ciò che si sta per fare ed è il miglior primo passo per ogni colpo che si sta per affrontare.]

dantheplan
– Which are your major mental and technical issues at the moment?
[Quali sono, al momento, le tue principali difficoltà mentali e tecniche?]

My technical challenge is tee shots. I have been struggling to get my driver going for some time and when I hit that stick well I score well, and vice versa. My mental challenge is to allow myself to hit my tee shots with confidence and positive priming rather than assume that I am going to miss the fairway because that has been the recent pattern.
[La mia sfida tecnica è il colpo di partenza. Sto lottando da un po’ di tempo per avere un buon driver, e quando lo colpisco bene faccio un buon punteggio e viceversa. La mia sfida mentale è quella di permettere a me stesso di fare il colpo di partenza con fiducia e con un atteggiamento positivo, piuttosto che supporre che non prenderò il fairway perché così è andata spesso di recente.]

– Do you think that your quest will be beneficial for the sport science?
[Pensi che il tuo progetto porterà vantaggi alla scienza dello sport?]

Absolutely. A lot of people are following with interest and the research that is coming out of The Dan Plan will help enlighten the learning curve and what is required to transform from zero experience to playing a sport at the highest level. Through my successes and failures the next generation will be able to see what worked and what to avoid and hopefully be able to accelerate the learning process.
[Assolutamente sì. Moltissime persone stanno seguendo con interesse il mio progetto, e la ricerca che sta venendo fuori dal Dan Plan aiuterà a chiarire la curva di apprendimento e ciò che è necessario per passare dal grado zero di esperienza al praticare uno sport ai massimi livelli. Attraverso i miei successi e fallimenti, la prossima generazione sarà in grado di vedere che cosa ha funzionato e cosa evitare e sperabilmente sarà grado di accelerare il processo di apprendimento.]

Riuscirà nel suo intento? Non riuscirà? A mio modo di vedere ciò non è rilevante: importa segnalare che una persona ha buttato il suo cuore al di là dall’ostacolo e farà di tutto per raggiungerlo.

Keep up the good work, Dan.

Commenti

Mauro ha detto:

Ciao Gianni,
leggo di te, leggo di Dan, leggo “La trappola del talento” e capisco che con il mio limitato tempo dedicato all’allenamento è gia un miracolo se riuscirò mai a giocare 18 di hcp. 🙂

giannidavico ha detto:

Sostanzialmente dipende da te, mio caro Mauro! 🙂

Mauro ha detto:

Ciao Gianni,
hai ragione dipende da me, dalla famiglia, ma anche da un sacco di altri fattori su di cui non ho il controllo, per esempio (notizia di questi giorni) il campo pratica dove pratico e che ormai giace in uno stato di completo abbandono (è sempre chiuso) a fine anno chiuderà definitivamente, così anche altri due campi da golf a circa 45min da casa mia (quelli più vicini) faranno la stessa fine, anche se forse uno dei due se troveranno finanziatori si salverà (spero che riescano a trovare una soluzione non tanto per me ma per i dipendenti).
Staremo a vedere, intanto il mio polso destro migliora, gli esercizi per stabilizzare spalla e ginocchio danno i loro frutti (ora la notte non ho quasi più dolori e posso dormire in pace), quindi al massimo me ne starò in soffita a tirare palline forate… sognando di giocare e vincere la Ryder Cup… con bottiglietta di birra per il festeggiamento finale (il moet chandon al momento è fuori portata!!!) 🙂

[…] anno fa intervistai Dan McLaughlin per Campo pratica. Sin dall’inizio mi ha attratto la sua storia, quella determinazione ad […]

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