Ho fatto sette-due


Ieri, gara alla Marghe. Non sono stato mai peggio di +1 e mai meglio di -1, ho finito in par. L’agognato par del campo alla Margherita, raggiunto prima d’ora due volte in friendly match ma mai in gara. (L’ultima gara alla Marghe è stato un 73.) (L’unica altra volta in cui ho fatto il par del campo in gara è stato tanti anni fa, ai Ciliegi.)

(Come mi ha fatto notare il mio marcatore ricontrollando gli score, le ultime sette buche sono stati tutti “4”. Sul momento non ci avevo fatto caso. Ora mi sovviene quello strano giro di Paratore in cui fece 4 per diciotto volte.)

Ho fatto un giro molto regolare, di quelli di cui sono capace io (solo che a volte mi dimentico). Quattro birdie e quattro bogey, 12 green presi, 29 putt. Un colpo splendido: un mezzo ferro 8 da centro fairway alla 11, a 138 metri in discesa che parte dritto come un fuso, atterra appena dopo l’asta e spinna per un metro. Un ottimo bogey, alla 13: ferro 7 agganciato in acqua e palla data col terzo. (Perché sì, esistono ottimi bogey, e come!)

Extragolfisticamente dirò che io sono in una fase molto delicata del mio percorso, l’accompagnamento di papà verso il suo ultimo viaggio, e questo vorrebbe dire che probabilmente dovrei lasciare per un po’ del tutto il golf. Ma del resto sono fortunato ad avere assistenza di tante persone e riesco lo stesso a fare quello che mi piace. (Papà torna a casa martedì mattina, l’ho appreso con gaudio poco fa. Sto uscendo dal seminato, ma questo vuol dire che lascerà la terra esattamente nello stesso luogo dove la trovò, un milione circa di anni fa. E questo fatto mi dà sollievo.)

I punti chiave di ieri. Innanzitutto il putt: non ne ho sbagliato nessuno sotto i 2 metri, e uno soltanto sotto i 3 e mezzo. Il gioco lungo è stato accettabile, niente di eccezionale ma senza disastri: il che significa che non puoi fare risultati stratosferici, ma se gestisci bene le altre parti del gioco puoi difenderti egregiamente. I ferri sono stati molto buoni, superiori alla media che di per sé è già soddisfacente: e questa è un’altra causa del bel giro. Il gioco corto è stato sufficiente.

I dati:
– colpi: 72 (4 birdie, 10 par, 4 bogey)
– fairway presi: 57% (8/14 – molto pochi per i miei standard alla Margherita)
– green in regulation: 67% (12/18)
– up & down 40% (2/5)
– putt: 29

Un giro apprezzabile, insomma.

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