Sette pagine (96-102). A tanto ammonta lo spazio dedicato sull’ultimo “Golf Digest” a Matteo Manassero (l’articolo non è disponibile sul sito, ma qui ci sono alcuni scatti correlati).
Ora, noi non scopriamo nulla di nuovo, ma è significativo che la rivista di golf più diffusa al mondo dedichi tanto spazio ad un giovane emergente, a qualcuno che proviene da un paese che, visto dall’America, era fino a ben poco tempo fa era assai lontano e comunque in nessuna maniera associato al golf.
E si tratta di una notizia non di poco conto, se Alberto Croze gli dedica l’intero editoriale dell’ultimo “Il mondo del golf”, ponendo il luce l’aspetto sportivo (ovviamente), ma anche le ricadute in termini di sponsorizzazioni per i giocatori e, più in generale, i benefici derivanti al golf italiano nel suo complesso:
La prospettiva che i nostri giocatori migliori producano guadagni simili a quelli dei giocatori di Paesi evoluti è una cosa che fa bene in primis al loro portafoglio, ma soprattutto al nostro sport, che è in crisi e ne ha un bisogno pazzesco.