Nov 22

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Mi scrive una lettrice:

Ho scaricato il tuo e-book che ho letto con piacere, e ho visto i libri che consigli. Certo tanti sono in inglese, e per chi lo conosce così così diventa impegnativo leggerli.

Mi rendo conto, la conoscenza pratica ed efficace dell’inglese non è così diffusa da noi. Però l’ampiezza del mercato americano e anglosassone (sia golfistico che inteso in senso generale) è di diversi ordini di grandezza superiore al nostro, e questo si traduce in un’offerta di libri mooolto diversa.

Prendiamo ad esempio IBS (su Amazon mi oriento di meno – credo questo sia un frutto della rivoluzione digitale): vi si trovano 98 libri di argomento golfistico in italiano e 1.417 in inglese. Non c’è partita. Ed è per questo che le mie recensioni (qui, su “Golf Today” e altrove) riguardano nella stragrande maggioranza dei casi libri in lingua inglese.

Anch’io vorrei trovare Pelz, Rotella e compagnia cantando in italiano (qui avevo ricordato, anni fa, di un potenziale progetto di traduzione di Pelz), però dubito forte che ciò accadrà, perché sarebbe un’operazione senza senso economico.

Perciò non c’è soluzione, mia cara Nicoletta: tocca leggerli in inglese.

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Giu 07

Il glossario di golf è pronto. È scaricabile gratuitamente qui.

Qui ho raccontato la sua genesi. Ha una storia piuttosto lunga, in effetti, e oggi è un prodotto molto diverso rispetto al progetto originale. Ma sono contento che sia finito, è un beneficio per tutti i golfisti italiani (absit iniuria verbis).

Naturalmente conterrà errori e imprecisioni. Naturalmente è perfettibile. Per questo motivo sarò grato a chiunque vorrà farmi sapere le sue impressioni.

Lo ritengo un lavoro mio, nel senso che ci ho lavorato tanto per preparare un documento finito (e oggi lo sento davvero con un mio prodotto), ma ovviamente poggia le basi sul lavoro di tante persone che per la maggior parte non conosco (“siamo nani sulle spalle dei giganti”, come diceva Bernardo di Chartres). Non ho quindi ringraziamenti particolari da fare, ma mi rendo conto che da solo avrei potuto fare ben poco.

Ovviamente ho preso spunto dalle Definizioni presenti nelle Regole del golf 2012-2015, e voglio segnalare almeno un paio di glossari in inglese, tra i tantissimi disponibili (e spesso copiati gli uni dagli altri) che ho trovato estesi e affidabili: qui e qui.

È tutto.

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Mag 24

Anni fa – era il 2004, quasi all’inizio del mio incontro col golf – ebbi l’idea di mettere insieme la mia conoscenza della parola scritta con quella, all’epoca ancora in fasce, del golf per tradurre dall’inglese un glossario dei termini golfistici.

Il progetto consisteva nel partire da un glossario in inglese già esistente per tradurlo in italiano, a beneficio di tutti i golfisti. Scelsi quello compilato da Jeff Jackson, che all’epoca era CEO di Dynacraft Golf, perché mi pareva il più ampio e documentato. Ottenuto il suo formale permesso mi misi all’opera – no, ci mettemmo all’opera, perché fu un lavoro di gruppo che coinvolse più traduttori.

Il glossario originale è disperso ora in vari siti, credo viva di vita propria, o per meglio dire viva diverse vite perché lo suppongo elaborato in diverse maniere da diversi compilatori.

Per quanto riguarda noi, ci vollero un paio d’anni, ma arrivammo in fondo: il risultato fu un glossario di 600 termini, sia generali del golf che specifici del clubmaking, di cui pubblicai qui le prime due lettere. Poi me ne dimenticai e passò molto tempo.

Quest’anno mi sono reso conto che lasciarlo nascosto nel mio computer non ha molto senso. Allora l’ho ripreso da capo, l’ho trasformato eliminando l’inglese: da traduzione di glossario esistente è diventato di fatto un vero glossario dei termini golfistici italiani, ovvero il luogo dove ciascun termine che si usa nel nostro golf (termini inglesi inclusi, ovvio) ha la sua definizione.

Il lavoro è praticamente pronto. Potrei andare avanti all’infinito a limarlo, ma non aggiungerei molto valore all’esistente. Mi impegno dunque ora a pubblicarlo qui entro un mese da oggi.

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Mar 30


L’ultimo numero di “Golf & Turismo” contiene quattro pagine pubblicitarie Callaway il cui testo dà da pensare.

Ecco una parte di che cosa si legge nella prima delle quattro (ho normalizzato il testo che per ragioni pubblicitarie è tutto maiuscolo nell’originale):

Un drive di Álvaro Quirós percorre 310 iarde tra le Bellagio Fountains a Las Vegasa.

Questo testo è la traduzione della medesima pagina, che si vede ad esempio su “Golf Digest” di questo mese (il video è qui):

Álvaro Quirós and J.B. Holmes drive 310 yards across the Fountains of Bellagio in Las Vegas.

Ora io, da fornitore di un servizio del genere, mi rendo perfettamente conto che la traduzione è sovente una sorta di pensiero laterale dell’ultimo minuto, in casi come questo: l’agenzia pubblicitaria ha mille cose cui badare e fa il possibile. (Qui un ottimo articolo sul tema, scritto da uno dei guru dell’industria della traduzione.)

Tuttavia vedo un problema non da poco, perché una grande azienda investe parecchie migliaia di euro in promozione ma in qualche punto del processo c’è un anello debole che fa sì che non venga spesa qualche decina di euro (una percentuale infima del costo totale del progetto) per un testo tradotto come si deve.

Quindi l’ovvia conclusione è che le scorciatoie a volte diventano delle trappole o, per dirla con Einstein:

Everything should be made as simple as possible, but no simpler.

Dic 09


Oggi parliamo del golf dal punto di vista linguistico. Come si può dire, in italiano, l’azione del tirare un putt?

Puttare, per quanto si trovi in tanti siti e financo sulle riviste, non funziona. In italiano si leggerebbe con la u, non sarebbe sensato; e peraltro è orrendo!

Pattare è bruttino. Esiste già in italiano ma con altro significato. Lo possiamo adoperare nel parlato, certamente; ma a scriverlo non facciamo bella figura.

Allora, a mio parere, non possiamo che risolvere la questione con una perifrasi. Per esempio:

tirare un putt, come detto sopra, che è probabilmente il miglior compromesso;
colpire con il putt (che però è un’espressione troppo generica, non certamente da golfista);
imbucare con il putt (però questo è un concetto specifico, corrispondente all’inglese to putt out);
effettuare un putt (brutto!).

Altri suggerimenti?

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