Mar 18

JN
Iniziamo dalla fine, ovvero dall’ultimo capitolo di questo libro, The Most Fulfilling. Jack Nicklaus descrive il Masters del 1986 e la sua incredibile e storica vittoria, con soddisfazione evidente e senso di rivincita soprattutto verso i critici che a 46 anni e majorless da sei anni lo ritenevano “finito”.

Ma tutto il libro, peraltro ormai datato, è una lettura godibilissima dell’avventura sportiva e professionale di Nicklaus, dei suoi successi e anche dei fallimenti: è vero che ha vinto 18 major, o anche 20 a seconda di come si conta, ma è altrettanto vero che nei major è arrivato 19 volte secondo (di cui una come dilettante, allo US Open del 1960 in cui giocò il giro finale con Ben Hogan).

Nonostante le sue oltre 500 pagine, è un libro di lettura scorrevole, anche perché la mano esperta di Ken Bowden si sente, e come!

Non c’è molto da aggiungere, perché l’irripetibile carriera di Nicklaus parla da sola; ma questa lettura mi ha felicemente accompagnato per un paio di settimane. E nella mia libreria, che ha tre ripiani dedicati al golf – sopra gli illeggibili, nel mezzo i medi e sotto gli irrinunciabili –, My Story è finito nel ripiano di sotto. Well played, Mr Nicklaus.


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