Bilancio 2012 – e per il 2013…


Be’, prima o poi avrei dovuto commentare e definire questa mia stagione, anche per chiuderla e passare oltre.

(Qui la stessa analisi per l’anno scorso, qui e qui per gli anni precedenti.)

Per lunghi mesi quest’anno ho avuto difficoltà a mantenere il mio handicap (altro che scendere!). A maggio sono stato colpito, all’improvviso, da un terribile shank, che a oggi mi pare l’esperienza peggiore che a un golfista possa capitare.

Il punto più basso è stato a Valcurone, un campo che adoro, dove il risultato è stato di 93 e 86 colpi: +37 sul par in due giorni (per fortuna ho rimosso tutto). Non sono mai sceso – nemmeno una volta – al mio circolo.

Ho fatto belle gare nel finale di stagione: i campionati piemontesi individuali al Colline del Gavi (dove per la prima volta nell’anno sono sceso), quelli a squadre alle Fronde (di nuovo sceso), la patrocinata alla Romanina (con un 72 il primo giorno (+2) e secondo posto finale, di nuovo scendendo), e ho vinto le ultime due gare cui ho partecipato al mio circolo.

I numeri

L’handicap è salito da 4,1 a 5,1, con un massimo di 5,6 tra luglio e settembre (a luglio feci una gara a Cuneo in cui ne tirai 89, per così dire out of frustration).

Ho registrato 32 giri completi, di cui undici nei 70 in cinque campi diversi. Più in dettaglio (tra parentesi i dati per il 2011 e, a seguire, per il 2010 e il 2009):
– colpi: 81,9 (82,2 – 82,8 – 87)
– fairway: 61,4% (54% – 53% – 48%)
– green: 40,3% (37% – 38% – 32%)
– putt: 31,84 (31,1 – 30,9 – 32)
– di cui 3-putt: 1,5 (1,3 – 1,1 –1,9)

(Un unico eagle di cui mi ricordi, però in un momento significativo: l’ultima gara della stagione al mio circolo, alla 16, un par 5 facile, inserito in una striscia finale in assoluto flow di sei buche che comprendevano cinque par.)

Una volta sola non sono riuscito a stare sotto i 90 (a Valcurone appunto, dove ho cominciato con triplo – triplo – bogey: e sfido chiunque a continuare dopo un inizio del genere!).

Debriefing degli obiettivi 2012

Gli obiettivi per quest’anno erano sei:

1. Media colpi sotto gli 80.
No. 81,9 è un disastro.

2. Media putt sotto i 30.
No. 31,84 è un disastrissimo.

3. Media 3-putt sotto l’1,1.
No. 1,5 è un super-disastro, e tra l’altro qualcosa che mi spiego poco – la mente, le distrazioni hanno sicuramente un ruolo importante qui, perché se penso a quanto mi piace il putt mi viene difficile credere che in media 1,5 volte a giro abbia fatto 3 putt.

4. Vincere una patrocinata.
Be’, secondo alla Romanina non è male.

5. Passare il taglio a tutte le ufficiali cui parteciperò (almeno 4).
N/A (non sono entrato in nessuna; l’unica volta in cui avrei potuto partecipare era a Padova, ma la mattina in cui avrei dovuto partire mi sembrava talmente una sciocchezza – per via del fatto che in quel periodo non la prendevo de alguna manera – che ho preferito rinunciare).

6. Vincere la gara di match play al mio circolo (pareggiato e scratch).
No. Ho raggiunto la semifinale allo scratch. Uff.

Gli obiettivi per il 2013

In generale ora preferisco pensare in termini di sogni che non di obiettivi (per farlo devi prima sognarlo, è questo uno degli insegnamenti fondamentali di Bob Rotella). In ogni caso, l’obiettivo a medio termine è quello di entrare nello European Senior Tour (ruit hora, e nel 2017 avrò cinquant’anni…). I traguardi – i sogni – per l’anno veniente non sono tanto nei numeri (è evidente che devo migliorare nel putt, tanto per dire) quanto piuttosto nelle sensazioni: voglio uno swing fluido, libero, pieno, voglio passare un’infinità di ore in campo pratica a studiare il mio swing (e sui libri e sulle riviste e sui siti a studiare lo swing in generale) e fare un bel numero di gare senza pensare a nulla, semplicemente facendo quel che so già di saper fare per catturare il gioco, the game, che è già dentro di me.

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