Mar 18


Alessandra Donati è una ex bancaria appassionata di golf che da tre anni
gestisce il blog Golfissazione. Una “collega”, potrei dire. Il suo blog è una sorta di teatro della vita – perché il golf non è altro che uno specchio della vita stessa, e Alessandra ha la sensibilità per coglierne le varie sfumature, sia positive che negative. Allora la conversazione con lei è partita dal golf (ovviamente), ma si è poi allargata ai medesimi temi di cui tratta La vita 2.0.

Abbiamo parlato del suo handicap di gioco (“Non conosco esattamente il mio ega, so che nel mio campo gioco 25”), e mi ha colpito il fatto che qualcuno che tiene un blog di golf non conosca il suo handicap. Ma poi ho capito: la risposta corta è ars longa vita brevis. Quella più articolata, che mi ha dato lei, è questa:

Il mio handicap, che era sceso fino a 18, col tempo è risalito perché non gioco più con la passione di prima. Non sono abbastanza motivata a migliorare, ho troppi interessi diversi e la vita è breve. Ossia la passione c’è ancora ma si è trasformata in qualcosa di diverso. Apprezzo il verde, l’aria pura, la compagnia delle persone con cui gioco e la meditazione che il gioco mi dà. Sono completamente presente a ciò che faccio quando gioco: ecco come medito.
Poi devo dire che gioco peggio da quando ho il blog, da quando scrivo di golf e ho una corrispondenza con i miei lettori, che adoro. Sono tutte persone fantastiche: nemmeno se li avessi scelti uno ad uno avrei potuto fare di meglio. Ho più stimoli umani che di gioco.
Comunque devo ammettere che quando gioco proprio male non mi diverto affatto.

Gianni: Mi parli dei tuoi libri di golf?

Alessandra: Il primo è un libro cartaceo dal titolo Tutti pazzi per il golf, una raccolta di racconti ironici che avevo scritto sul mio primo blog (che non esiste più). Il secondo è un libro “mentale” su come migliorare a golf e nella vita, un ebook di 160 pagine, dal titolo 10 passi per imbucare a golf e nella vita. Parla di autostima, fiducia in sé e sicurezza, come acquisirla per vincere paure, dubbi e preoccupazioni. Sai quando pensi ‘Non so che ferro tirare, ci vorrebbe il 7 ma uso il 6 per paura di stare corto…’, e poi fai una flappa con palla in acqua? Ecco a cosa serve nel golf!

Gianni: Come si fa per averli?

Alessandra: In questo momento non sono in vendita sul sito, ma sto rimediando.
Il mio libro cartaceo l’ho venduto personalmente nei campi da golf e nei pro shop dando in beneficenza il ricavato alla Shalom onlus, cosa di cui sono molto contenta.
L’altro, l’ebook, ho iniziato a venderlo su Internet e ha avuto una buona accoglienza, per questo motivo lo sto rilanciando. Lo metterò in vendita insieme a due report (mini-ebook di una ventina di pagine l’uno) e un buono sconto per un viaggio di golf.

Gianni: Che cosa hai imparato dal tuo blog?

Alessandra: Soprattutto a stimarmi di più. Ho sempre pensato di avere poco da trasmettere alle persone; invece, dai riscontri avuti mi sono accorta che non è così, che quello che dico spesso piace. Ho imparato a vincere la paura di essere insignificante – e non la considero poca cosa.

Gianni: Qual è la storia più bella di cui sei venuta a conoscenza grazie al tuo blog?

Alessandra: Non è una storia di golf. Questo è il post che decisamente considero il più bello tra tutti quelli che ho scritto in tre anni di blog. Non in tutti i post parlo di golf perché i golfisti fanno anche altre cose e cercano la felicità come i tennisti e i ciclisti, come tutte le persone del mondo… In questo post ci sono pillole di felicità, spunti per distinguersi dalla massa e quasi tutti quelli che hanno commentato hanno operato un piccolo miracolo: hanno detto di essere “strani”, cioè hanno riconosciuto la grandezza della loro anima.
Ecco: quel post è riuscito ad estrarre il meglio da tutti coloro che lo hanno letto, e io sono orgogliosa di averlo scritto.

Insomma le mie domande tendevano tutte al golf, e le sue risposte ampliavano il concetto alla vita anche al di fuori dal campo. Come traspare in maniera chiara dalle sue parole, Alessandra è una persona serena e in armonia con se stessa (“Il mio primo obiettivo è la serenità familiare, l’accordo pieno e sinergico con mio marito e la felicità dei miei tre figli”), e io la ringrazio per quel che può dare a tutti noi.


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