È raro che io vada in campo al di fuori delle gare, e il motivo principale – anzi, direi pressoché l’unico – è il gioco lento.
Ieri pomeriggio mi sono concesso il lusso di fare 9 buche al mio circolo, con altri due soci incontrati sul tee della 1. Tempo totale: due ore e mezza. Davanti a noi avevamo quattro madamin, persone per le quali il golf è un semplice passatempo in alternativa al ramino o al burraco.
Abbiamo aspettato praticamente su ogni colpo. Un giro che si farebbe in un’ora e mezza da soli e in due ore al massimo in due o tre persone richiede due ore e mezza e fa passare la voglia.
Uscendo dal circolo, per combinazione questa signora era davanti a me sulla sua Cinquecento gialla splendente e nuova fiammante, ed era lenta pure a uscire dal parcheggio e poi sulla strada.
Allora mi è venuto in mente un commento fatto da non so più quale telecronista a proposito di Massimo Mauro, al tempo ala destra della Juve: “Lento pure a uscire dal campo”.
[…] memorie di allenamento positive. E non importa se il putting green è largo quanto un fazzoletto e lento quant’era Massimo Mauro ad uscire dal campo, perché il beneficio dato dalle sensazioni postive che mi trasmette è di gran lunga superiore a […]