Nel numero di luglio-agosto 2014 scrissi su “Golf Today” una recensione di due libri pubblicati dal pro americano Warne Palmer. Siamo rimasti in contatto, e in questi giorni gli ho fatto qualche domanda per capire meglio il suo modo di pensare il golf. Ne è scaturita una lunga conversazione che tocca diversi temi, dalla tecnica fino alla “filosofia del golf”, che è un aspetto di questo sport che non dovremmo dimenticare mai.
Poiché le sue risposte sono molto elaborate, le ho divise in tre categorie:
– questioni generali;
– la pratica;
– il gioco corto e il putt.
Pubblico qui a seguire la prima parte dell’intervista, ovvero ciò che riguarda i temi generali di golf; la seconda e la terza seguiranno nelle prossime settimane. Segnalo anche che nei prossimi mesi uscirà un suo nuovo libro, Play Great Golf Now!, che è la rielaborazione del precedente. Ne parlerò a suo tempo.
– Could you elaborate a bit on your 60/40 system?
[Puoi descrivere il tuo sistema 60/40?]
The most significant change in golf instruction in the past forty years has been the movement away from a swing that generated power through a back and forth lateral sway to a rotary swing that is centered, that is a stationary turn during the swing with virtually no side to side movement. As a result there is more emphasis on a player’s core muscles rotating back and through and less on the arms and hands swinging the club. “60-40” was a swing thought I developed while working with students who were trying to improve their golf swings based on these new principles.
As a final thought in the player’s set-up and just before the player started the club in motion, I would ask the player to adjust his or her overall balance in a ratio of 60% on their lead hip, leg and foot and hold that position during the swing. 60-40 is actually a small exaggeration in that the goal is simply to have the student stayed centered over the ball during the swing and rotate the core or torso muscles of his or her upper body as a way to generate power and develop a consistent, repeatable swing. In reality 51% on the lead side and 49% on the trail side is sufficient once a player fully understands the concept and fundamentals related to a swing-centered approach to the golf swing.
[Il cambiamento più significativo avvenuto nel campo dell’insegnamento del golf negli ultimi quarant’anni è stato l’allontanarsi da uno swing che generava potenza attraverso lo spostamento laterale avanti e indietro a favore di uno swing rotondo, ovvero il girarsi in maniera stazionaria durante lo swing, di fatto senza movimento laterale. Di conseguenza c’è più enfasi sui muscoli centrali di un giocatore che ruotano indietro e attraverso lo swing, e meno sulle braccia e le mani che swingano il bastone. Il sistema “60-40” è stato un pensiero relativo allo swing che ho sviluppato durante il lavoro con gli allievi che stavano cercando di migliorare il proprio swing sulla base di questi nuovi principi.
Come pensiero finale nel set-up del giocatore e poco prima che egli dia inizio il movimento, gli chiedo di regolare il suo equilibrio generale ponendo il 60% del peso sul fianco, gamba e piede che guidano e di mantenere tale posizione durante lo swing. la distribuzione 60-40 è in realtà una leggera esagerazione, per il fatto che l’obiettivo è semplicemente quello di fare in maniera che l’allievo rimanga centrato sulla palla durante lo swing e ruoti i muscoli centrali, ovvero del tronco e della parte superiore del corpo, per generare potenza e sviluppare uno swing che sia costante e ripetibile. In realtà il 51% sulla parte che guida e il 49% su quella che segue sono sufficienti, una volta che il giocatore comprende pienamente il concetto e i fondamentali relativi allo swing “centrale”.]
– Mark Broadie, in Every Shot Counts, says — statistics at hand — that the long game is more important than the short game and putt, in order to score the lowest. What do you think?
[Mark Broadie, in Every Shot Counts, dice — statistiche alla mano — che il gioco lungo è più importante del gioco corto e del putt per segnare uno score che sia il più basso possibile. Che cosa ne pensi?]
This statement prompts an interesting debate.
A similar question relates to a discussion of which club is more important, the driver or the putter? The great Italian professional Edoardo Molinari was quoted this year as saying he believes the driver is the most important club in the bag. The driver is used the second most often in a typical round of golf and if we look at each hole as one of 18 separate contests within one large contest to make par or better, the driver starts this mini contest on most of the 18 holes. Also, it is undoubtedly the most dramatic “weapon” in golf because players who can drive the ball consistently straight and long have a tremendous advantage against a golf course and fellow competitors. Moreover, the psychological importance of starting most holes with an effective drive is paramount to the mental strength needed to shoot a low round of golf. The long game sets the stage for everything that follows on each hole and it is vital to begin as many holes as possible in a positive manner.
However, the putter is the most used club during a round of golf and all the power and distance gained from a great drive can be quickly surrendered if a player hits a mediocre approach shot into the green and putts woefully.
Therein lies one of the beautiful symmetries of golf—the necessary power and distance of a great drive; the required accuracy and precision of a great approach and the artful touch of a great putt must all be in concert with each other to produce a great round of golf.
[Questa affermazione apre un dibattito interessante.
Una domanda simile fa riferimento alla discussione su quale sia il bastone più importante: il driver o il putt? Edoardo Molinari ha sostenuto poco tempo fa che il driver è il bastone più importante nella sacca. Il driver è il secondo bastone più usato in un tipico giro di golf, e se pensiamo a ogni buca come una di diciotto diverse gare all’interno di una gara più grande il cui obiettivo è di fare par o meglio, il driver dà inizio a queste mini-gare nella maggior parte delle 18 buche. È anche e senza dubbio l'”arma” più drammatica nel golf, perché il giocatore che può tirare il driver costantemente dritto e lungo ha un vantaggio enorme contro il percorso e gli avversari. Inoltre l’importanza psicologia di iniziare la maggior parte delle buche con un drive efficace è un fattore primario nel fornire la forza mentale necessaria per completare un giro tirando pochi colpi. Il gioco lungo pone le basi per tutto ciò che segue su ciascuna buca, ed è vitale per iniziare quante più buche possibili in maniera positiva.
Tuttavia, il putt è il bastone più usato durante un giro di golf, e tutta la potenza e la distanza guadagnate con un drive splendido possono essere perse velocemente se un giocatore tira un ferro mediocre al green e tira un putt orrendo.
Qui si trova una delle splendide simmetrie proprie del golf: la potenza e la distanza necessarie per un grande drive, l’accuratezza e la precisione che si richiedono a un ferro al green e il tocco sapiente di un grande putt devono essere tutti in sintonia tra di loro per dare come risultato un grande giro di golf.]
– Could you give some suggestions to the golfer serious about improving his/her game?
[Puoi dare qualche suggerimento per il/la golfista seriamente intenzionato/a a migliorare il proprio gioco?]
Golf is more like chess than checkers, with no disrespect to checkers. Golf is a complex, difficult game to acquire and play at an advanced level. Embrace the fact that the game is not easy. It will test you physically, emotionally and mentally on many levels for years and years. If a player accepts the challenges of golf, he or she will learn the lessons of humility, patience and persistence and many other important traits that carry over into life. The game can help keep a person healthy, in mind and body. A serious player will experience a great feeling of satisfaction and occasional perfection during the pursuit of playing golf well. Friendships and shared experiences that happen on a golf course will outlive many possessions and many times are far more valuable.
Enjoy the multi-faceted, life-long journey that only a serious golfer can appreciate—it is truly one of the greatest gifts in life.
[Il golf assomiglia più agli scacchi che alla dama (senza nessuna mancanza di rispetto per la dama). Il golf è un gioco complesso e difficile da padroneggiare e giocare a un livello avanzato. Occorre rendersi conto del fatto che non si tratta di un gioco semplice. Ti metterà alla prova da un punto di vista fisico, emozionale e mentale a vari livelli per anni e anni. Se un giocatore accetta le sfide del golf, lui/lei imparerà lezioni di umiltà, pazienza e perseveranza e molte altre caratteristiche importanti che si porterà dietro nella vita. Il gioco può aiutare a mantenere una persona in salute, sia a livello mentale che fisico. Un giocatore serio sperimenterà un grande senso di soddisfazione e di occasionale perfezione durante la sua sfida per giocare bene a golf. Le amicizie e le esperienze condivise che accadono su un campo di golf sopravvivranno a molti possedimenti – e molte volte hanno molto più valore.
Goditi il viaggio multiforme e lungo una vita intera che solo un golfista serio può apprezzare: è davvero uno dei doni più grandi che la vita può offrirci.]
Play Great Golf with Warne Palmer – prima parte: http://t.co/MJ6ibGsMQU [tecnica, filosofia di “one of the greatest gifts in life”]
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