
Fonte: https://www.sanremonews.it/mobile/leggi-notizia/argomenti/dallalbum-di-alfredo/articolo/bozza.html
Il Trofeo Sanremo è da sempre, per me, di tutte le possibili la gara più bella. Questo mio diario pubblico è pieno di racconti e note relativi a questo evento. E quest’anno, finalmente, dopo un numero quasi eterno di anni in cui per ragioni di classifica non mi è stato possibile partecipare, complice il Covid sono finalmente riuscito a tornare in quello che, per me, è una sorta di tempio del golf italiano. Mi si dirà, ed è certamente vero, che per i criteri di oggi è un campo superato; ma l’atmosfera quella no, quella non è superabile.
Il mio gioco è stato zoppicante, ma non importa: mi sono goduto comunque un’infinità di piccoli particolari che rendono il luogo di grande significato.
Salutare persone che non vedevo da anni, ed essere da loro riconosciuto.
Il garrito dei gabbiani di prima mattina, sopra il putting green. (Il putting green stesso è già magico.)
L’atmosfera rarefatta e silenziosa propria di queste gare.
Ricordare Marco Mascardi, e i suoi racconti elargiti in pranzi memorabili.
Aldo Casera, naturalmente.
Essere ancora qui dopo tanti anni. Ecco, con i miei capelli grigi e il corpo che invecchia questo è stato notevole.